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Com'è noto è stato pubblicato sulla G.U.U.E. del 27.7.2012 il testo del Regolamento UE 4.7.2012, n. 650 «relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e all’accettazione e all’esecuzione degli atti pubblici in materia di successioni e alla creazione di un certificato successorio europeo» che si prefisse di consentire a chi risiede nell’Unione europea di organizzare in anticipo la propria successione e di assicurare in maniera e efficace i diritti degli eredi, degli legatari e degli altri congiunti del defunto, nonché dei creditori della successione. Esso entrerà in vigore dal 17 agosto 2015, tranne gli articoli 77 e 78, 79, 80 e 81, che sono già vigenti. La nuova normativa, infatti, si occupa della competenza, della legge applicabile, del riconoscimento e dell’esecuzione delle decisioni e degli atti pubblici in materia di successioni, oltre che istituire un certificato successorio europeo. Quindi, questa nuova disciplina intende assicurare la prevedibilità della sorte ereditaria a vantaggio sia del de cuius che degli eredi, ma altresì di soggetti terzi quali possono essere ad esempio i creditori del defunto. Il principio cardine che regola la competenza e la legge applicabile a tali successioni è quello della residenza abituale del defunto al momento della morte. Residenza abituale che, per essere tale, dovrebbe risultare da un collegamento stretto e stabile del defunto con lo Stato interessato. Il Regolamento inoltre istituisce il "certificato successorio europeo", destinato ad essere utilizzato da tutti coloro i quali abbiano necessità di far valere la loro qualità o di esercitare i loro diritti di eredi o legatari e/o i loro poteri come esecutori testamentari o amministratori dell’eredità in un altro Stato membro senza dover ricorrere ad alcun procedimento particolare.

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